Mediterranean trout

 

Trota mediterranea (Salmo Macrostigma)

Classe: Actinopterygi
Ordine: Salmoniformes
Famiglia: Salmonidae
Genere: Salmo

Le trote vivono in acqua dolci, prediligono le acque fredde, i torrenti di montagna e i laghi. Simili ai salmoni, hanno il corpo allungato, compresso e coperto di piccole squame.

La trota mediterranea è un subendemismo italiano, l’areale originario comprende le regioni peninsulari tirreniche, la Corsica, la Sardegna, la Sicilia e la parte occidentale del Nord- Africa. In Italia il maggior numero di popolazioni è presente nella Sardegna centro-orientale, Sicilia sud-orientale e poche popolazioni nell’Italia peninsulare. La trota macrostigma è probabilmente il progenitore di altri taxa del genere Salmo presenti nell’area mediterranea come ad esempio il Carpione del Fibreno.

Descrizione della specie

Nei corsi d’acqua appenninici la trota mediterranea è un pesce di taglia media, le cui dimensioni massime raramente superano i 45-50 cm di lunghezza e 1,2-1,5 kg di peso.

Il suo riconoscimento può avvenire sulla base dei seguenti caratteri: 9-13 grandi macchie ellissoidali grigiastre-blu lungo la regione mediana di ciascun fianco (macchie parr), quelle anteriori talvolta sdoppiate o frammentate; macchie rotondeggianti nere sui fianchi, parte delle quali provviste di alone chiaro; grossa macchia nera nella regione opercolare; colorazione della pinna adiposa e delle piccole macchie grigiastra o bruna, mai rossa. Le popolazioni dei corsi d’acqua adriatici e del fiume Nera presentano un numero molto elevato di  piccoli punti neri e rossi diffusi su tutti i fianchi. Non c’è dimorfismo tra gli individui di sesso maschile e quelli femminili.

Alimentazione

Si nutre, soprattutto nelle ore crepuscolari e notturne, di insetti (tricotteri, plecotteri e ditteri) e crostacei, più raramente di pesci, anfibi e piccoli mammiferi. Gli esemplari adulti sono solitari e territoriali e stazionano, anche in acque profonde, nei pressi di rocce e radici in attesa di una possibile preda; i giovani si riuniscono invece in prossimità delle rive, in acque basse e a velocità di corrente moderata.

Riproduzione

Durante il periodo della riproduzione, che si estende tra dicembre e aprile, le aree di deposizione vengono scelte in acque basse e correnti, con fondo ghiaioso e sgombro da vegetazione sommersa.

La deposizione dei gameti è stata osservata in dicembre e gennaio in Sicilia mentre nel Lazio in febbraio.

I maschi sono sessualmente maturi quando misurano 17-19 cm di lunghezza (peso medio 80g circa), le femmine a 28-30 cm (peso medio 300 g circa); in Sicilia le femmine risultano invece mature quando misurano poco più di 20 cm di lunghezza ed hanno 3 anni d’età. 

Non è stata effettuata alcuna osservazione sul comportamento riproduttivo, sugli indici di fecondità e sullo sviluppo embrionale.

Habitat

Vive nei tratti alti dei corsi d’acqua di tipo mediterraneo, che hanno origine da sistemi montuosi di media altitudine; questi ambienti sono caratterizzati da acque limpide e moderatamente correnti, fondo ghiaioso e temperature normalmente comprese fra 10 e 17 °C. La trota mediterranea, inoltre, presenta una discreta valenza ecologica che gli permette di sopravvivere anche in condizioni non ottimali, come quelle riscontrabili nel periodo estivo nei piccoli corsi d’acqua mediterranei.

Le principali minacce

Nel suo areale italico questo Salmonide corre un alto rischio di estinzione per numerose cause:

  • eccessive captazioni idriche e inquinamento delle acque (fenomeni particolarmente negativi nei piccoli corsi d’acqua tipici dell’area mediterranea);
  • artificializzazione degli alvei fluviali, come cementificazioni e rettificazioni, e prelievi di ghiaia che distruggono le aree di frega;
  • eccessiva attività di pesca sportiva e fenomeni di bracconaggio (che possono risultare deleteri negli ambienti lotici di piccole dimensioni);
  • competizione alimentare, “inquinamento genetico” e diffusione di patologie da parte delle Trote fario introdotte, spesso in modo massiccio, a vantaggio della pesca sportiva.

Queste cause hanno prodotto numerose estinzioni locali, sia per il progressivo depauperamento delle popolazioni, sia attraverso la perdita delle caratteristiche genetiche fenotipiche del taxon in seguito all’ibridazione. Si è verificata così la consistente contrazione dell’areale e una precaria condizione di sopravvivenza per le poche popolazioni relitte.

Per questi motivi, la Salmo macrostigma è riportata nella Direttiva 92/43/CEE tra le “specie animali e vegetali d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione” (all. II). 

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