Terza newsletter del progetto Life+ Trota

25 gennaio 2016

A cura del team dei ricercatori Life TROTA

Nella seconda metà del 2015 le attività del progetto Life+ TROTA sono proseguite, sia rispetto alle attività concrete di conservazione della trota macrostigma, sia relativamente alle esigenze di diffusione e comunicazione degli obiettivi di progetto presso un pubblico ampio e variegato, che considera non solo il mondo delle associazioni piscatorie, ma anche quello scientifico.

Nello specifico, questi i punti principali delle attività portate avanti negli ultimi mesi:

- la cattura e la selezione dei riproduttori selvatici puri, nell'ambito dell'azione concreta di conservazione C2. Tra la metà di novembre e i primi di dicembre 2015, 260 esemplari adulti sono stati prelevati dalle popolazioni selvatiche geneticamente più integre individuate durante l'azione preparatoria A2. Rispetto al 2014 sono stati campionati circa 40 esemplari in più allo scopo di aumentare il numero dei riproduttori puri da utilizzare per la produzione delle trote mediterranee in allevamento. Infatti, le analisi genetiche eseguite durante la scorsa stagione riproduttiva hanno permesso di selezionare un numero di trote mediterranee pari al 25% circa del campione totale, a causa dello scarto degli individui ibridi o introgressi con il genoma atlantico.
In effetti, quest'anno la resa è stata più alta (30%), con circa 70 individui mediterranei utilizzabili per la riproduzione in cattività. Ad oggi (fine dicembre 2015) è stato già possibile "spremere" 3 femmine mature, risalenti al campione dello scorso anno. Anche quest'anno prevediamo che la riproduzione in cattività potrà protrarsi almeno fino a marzo, considerato che la maturazione delle uova delle trote mediterranee si estende fino alla primavera. Come già fatto osservare nella Newsletter n° 2, una riproduzione così prolungata costituisce un adattamento all'imprevedibilità climatica dell'area mediterranea, garantendo il successo riproduttivo delle popolazioni di trota nativa;

- la rimozione delle trote aliene, come previsto dall'azione concreta di conservazione C3. Quest'attività viene svolta in sei tratti fluviali della Rete Natura 2000 dove la trota atlantica ha completamente rimpiazzato la specie nativa. L'eradicazione della biodiversità alloctona ha un duplice vantaggio: da un lato elimina una possibile fonte di inquinamento genetico nei riguardi delle popolazioni native ancora esistenti; dall'altro serve a creare spazio per le successive attività di reintroduzione della trota autoctona con gli esemplari prodotti nel centro ittiogenico di Cantiano.
Nella sessione estiva 2015, questa attività ha permesso di rimuovere circa 5845 esemplari di trota atlantica, così ripartiti: fosso della Gorga = 193 esemplari, fiume Ussita = 1894 esemplari, fiume Cesano = 2084 esemplari, torrente Cinisco = 1675 esemplari. Le trote catturate sono state trasferite presso due laghetti di pesca sportiva non collegati alla rete fluviale da cui i pesci alieni sono stati rimossi. Tale isolamento è importante per evitare che fughe accidentali possano vanificare l'attività di eradicazione finora svolta;

- la caratterizzazione ambientale dei corsi d'acqua soggetti alle azioni di conservazione, con particolare riguardo all'analisi delle caratteristiche idrologiche dei corsi d'acqua per la stima dei deflussi minimi vitali (azione C5). Dalle analisi finora condotte è risultato che alcune delle variabili descrittive del mesohabitat e delle condizioni morfo-idrauliche sembrano essere particolarmente rilevanti per le esigenze della trota.
La presenza di tratti fluviali con profondità dai 25 ai 75 cm e substrati con sabbia e clasti con diametro <2 cm sono risultati significativamente legati alla presenza di popolazioni con buone densità e biomasse ottimali. Inoltre l'analisi dei deflussi stagionali ha sottolineato che in quasi tutti i bacini le condizioni di maggiore criticità sono da associare con il periodo tardo-estivo ed autunnale e che pertanto in questo arco temporale dovranno concentrarsi le attività di monitoraggio delle portate per l'analisi dei deflussi minimi vitali.

Per quanto riguarda le attività divulgative, ricordiamo la visita di una delegazione dell'EnalCaccia Pesca e Tiro di Vallepietra (Roma) presso l'impianto ittiogenico di Cantiano, allo scopo di prendere spunto dalle buone pratiche messe in atto nel nostro Progetto per iniziative analoghe da realizzare in Lazio. Alla visita è seguita un'attività seminariale tenutasi il 16 e 17 gennaio 2016 presso la sede dell'Associazione con il coinvolgimento dei partner del Progetto Life TROTA. I risultati conseguiti dal Progetto Life TROTA sono stati inoltre presentati e discussi in alcuni convegni scientifici, tra i quali:

  •  XV European Congress of Ichthyology, tenutosi dal 7 all'11 Settembre 2015 a Porto (Portogallo). Convegno organizzato dal Parco Nazionale Val Grande: "Conoscenza e gestione della risorsa ittica per la pesca sostenibile nelle acque dolci delle aree protette italiane", tenutosi a Verbania il 19 Settembre 2015.
  • 76° Congresso dell'Unione Zoologica Italiana, tenutosi a Viterbo dal 15 al 18 Settembre 2015.
  • III Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale, tenutosi a Reggio Calabria dal 28 al 29 Ottobre 2015.
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